VERONA – Approvato all’unanimità il bilancio 2017-2018 della Cantina Valpantena per l’esercizio chiuso il 31 Agosto 2018.
Annata non particolarmente fortunata per la cooperativa di Quinto di Verona. Interessata solo marginalmente dalle gelate della primavera del 2017, è stata colpita in pieno dalle grandinate dell’estate successiva con impatti sul raccolto che è stato pari a poco più di 79.000 quintali di uve (meno 26,45% vs anno precedente). Produzione poi ripresa in pieno nel 2018 quando le bilance hanno segnato 121.000 quintali.
I NUMERI DELLA CANTINA
Nonostante il calo di prodotto disponibile, l’azienda diretta da Luca Degani è riuscita a mantenere stabile il fatturato consolidato chiudendo l’esercizio a 50.229.824 euro (+0,50%). La remunerazione media delle uve ai soci è stata mantenuta a circa 130 euro/quintale (+1%). Cresciuto anche il patrimonio netto della cantina arrivato a 20.588.886 euro.
Positivi anche i dati relativi alla produzione di Olio Extravergine, di cui Cantina Valpantena è un importante polo nell’area della DOP Veneto-Valpolicella. Ben 428 i quintali di olive conferite con una resa media ai soci di 117 Euro al quintale.
GLI INVESTIMENTI
Ben sei i milioni di euro contabilizzati per gli investimenti. Nuove attrezzature tecnologiche in cantina, ma anche acquisti di stabili: quello del punto vendita diretto di San Giovanni Lupatoto e quello del centro di appassimento di Montorio.
Quest’ultima operazione si è conclusa nei primi mesi del 2018, a seguito dell’acquisizione del 25 % della Giacomo Montresor Spa, storica azienda vinicola veronese, fondata alla fine dell’Ottocento. L’operazione, condivisa con altre due importanti realtà cooperative italiane, rientra in una strategia di diversificazione dei brand che punta a penetrare nuove fasce di mercato.
“Abbiamo vissuto – spiega Luigi Turco,presidente di Cantina Valpantena – anni molto prosperi per la nostra denominazione e in particolare per la nostra azienda, che continua ad essere uno dei principali attori nella produzione di Amarone e Ripasso, con una quota di mercato di circa il 10%. In questi anni abbiamo approfittato per consolidare la nostra posizione e differenziare la presenza con altre denominazioni ed altri brand per essere pronti ad affrontare nuovi mercati e nuove sfide”.
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